La notizia che dal 2019 Whatsapp (che conta 1,5 miliardi di utenti) smetterà di funzionare su alcuni dispositivi, insieme a quella che Google (tramite la propria app CHAT) ha intenzione di sostituire ai classici SMS mi porta a fare alcune riflessioni.
Cosa sono gli SMS
      Iniziamo subito con il chiarire la differenza tra i  classici SMS e i programmi di Istant Messanging.
      I classici SMS sono un servizio che  utilizza un protocollo riconosciuto da oltre  160 paesi che permette di scambiare brevi messaggi di testo (160 caratteri da 7  bit equivalenti a 140 byte: 1120bit di messaggio più le informazioni aggiuntive)  tra gli utenti di telefoni mobili.
      Il servizio di  messaggistica breve sui telefoni cellulari nasce agli inizi degli anni ’90  sulla rete GSM ed è poi stato esteso sia sulle reti UMTS che quelle 3G, 4G e 5G.  Tramite questo sistema di scambio dati un utente che ha uno smartphone di  ultimissima generazione che si trova in Italia può tranquillamente mandare un  messaggio di testo ad un utente che ha un telefono GSM vecchio di 20 anni che  si trova in Congo, con la certezza che questi lo riceverà, indipendentemente da  quale gestore usiamo: un messaggio sms, quando viene inviato, utilizza sei  diversi tipi di protocolli, chiamati Protocol Data Unit (PDU)1; tralasciando  la spiegazione tecnica di cosa serve ogni protocollo diciamo che, tramite  questi protocolli, si può avere la certezza che un sms sia stato recapitato o  meno.
      Ultima nota tecnica: un sms può essere inviato al centro  messaggi2 che provvede a smistarlo tramite vari dispositivi; oltre  al telefono cellulare, infatti, posso inviare messaggi tramite modem dialup,  dispositivi DMTF ( ad esempio telefono a tono), tramite internet.
      Ci sono due modi di inviare sms, il primo è il classico Point  to Point dove un messaggio viene inviato da un utente ad un altro, il secondo,  chiamato Cell Broadcast, permette di inviare un messaggio a tutti i dispositivi  collegati ad una determinata cella. Questo metodo è  usato soprattutto dalle agenzie governative  per allertare le persone di eventuali pericoli o altro come nel caso del ”PenforCec”  (Proximity Emergency Network for Common European Communication) dell’Unione  Europea nato con lo scopo di avvisare i cittadini di un attentato nella zona  dove si trovano.
Cosa sono i  programmi di Istand messaging
      I programmi di instant messaging nascono anche loro negli  anni ’90 del secolo scorso; il primo programma (che è ancora funzionante) si  chiamava ICQ e, installato su di un computer, permetteva di ricevere messaggi  in tempo reale e di scambiare foto e informazioni; con l’avvento degli  smartphone questi programmi hanno preso il nome di APP e hanno iniziato ad  evolversi offrendo più funzionalità, ma il principio di funzionamento è sempre  lo stesso: tramite una connessione ad internet posso inviare una sequenza di  byte ad un altro utente che utilizza il medesimo programma.
Differeneze,  sicurezza e altro
      Vediamo subito che mentre il primo è un servizio che usa  un protocollo standard il secondo è un programma di una azienda privata che per  funzionare tra due o più utenti necessita che entrambi abbiano lo stesso  programma installato. Inoltre può succedere, come nel caso di whatsapp che se  l’azienda decide che un sistema o un tipo di telefono non possa più usare quel  programma nulla può fare l’utente per impedirlo, proprio come accadrà dal 2019  quando molti telefoni antecedenti il 2011 e che usano android 2.3.7 (ovvero  Gingerbread) non potranno più usare Whatsapp, così come gli Iphone dotati di  IOS7 ( ad esempio iphone4 non aggiornati) e moltissimi altri telefoni come  quelli che Windowsphone 8.0.
      Nel mercato degli Istant messaging sono due i programmi  che detengono il primato: Messagner e Whatsapp, entrambi appartengono a  Facebook.
      In particolare Messanger è utilizzato soprattutto in Nord  America, Australia, Francia, in alcuni paesi dell’Europa dell’est, Nord Africa,  nel resto del mondo il più usato è Whatsapp ad eccezione della Cina dove è più  usato wechat.
Da un punto di vista della sicurezza vediamo subito che  essendo il primo (SMS) un servizio ed il secondo (IM) un programma molto spesso  si preferisce utilizzare gli SMS per comunicazioni importanti e che richiedono  un livello di sicurezza più elevato: le banche, per inviare i codici di accesso  preferiscono usare gli SMS anziché un programma di istant messaging, così come  alcuni uffici come ad esempio l’INPS per inviare la seconda parte del PIN  personale preferisce un SMS o un messaggio in e-mail.
      Malgrado le conversazioni di whatsapp siano crittografate  ricordiamo che questo rimane pur sempre un programma (o app dir si voglia) e  come tale può essere hakerato; nel 2017 un exploit permetteva di conoscere se  un utente era attivo o meno o se avesse ricevuto i messaggi, lo stato  dell’ultimo accesso, eccetera, malgrado nel profilo le impostazioni fossero  impostate per lasciare nascoste queste informazioni.
      Inoltre ci sono alcuni tools e tips online che tramite  Kali OS (una distribuzione di Linux  pensata per effettuare penetration test) che  permettono di hakerare un account).
      Whatsapp, inoltre non ci può garantire per sempre  l’utilizzo che l’azienda Facebook farà dei nosti dati in futuro; nei termini  della d’utilizzo si legge:
  “WhatsApp è una  delle aziende di Facebook. WhatsApp lavora e condivide informazioni con le  altre aziende di Facebook per ricevere servizi quali infrastrutture, tecnologie  e sistemi che ci consentono di offrire e migliorare WhatsApp e continuare a  mantenere WhatsApp e le aziende di Facebook sicure e protette.”
      Ed ancora:
  “Oggi, Facebook non  usa le informazioni del tuo account WhatsApp per migliorare le tue esperienze  con i prodotti di Facebook o per fornirti esperienze pubblicitarie Facebook più  pertinenti su Facebook”.
      In questo caso la parola che deve preoccupare è “oggi”,  in quando se “domani” l’azienda decide di cambiare e di utilizzare i dati  l’utente si trova davanti ad una scelta: accettare di vedere utilizzati i  propri dati personali ad un simile scopo e continuare ad utilizzare il programma  oppure rifiutare e non utilizzare più il programma.
      Anche se lasciassimo il programma non avremmo mai la  certezza che i nostri dati vengano effettivamente cancellati perché, come si  legge sulla pagina ufficiale di Whatsapp: 
  “…la copia di alcuni materiali (ad esempio, i file di log  e il registro chiamate) potrebbe rimanere nel nostro database, ma non è  associata a identificatori personali. Per motivi legali (quali, gestione delle  frodi e di altre attività illegali), potremmo conservare le tue informazioni..”
      Naturalmente l’utilizzo che un azienda fa o farà dei  nostri dati non riguarda solo whatsapp ma tutti programmi.
Sfatiamo adesso uno dei luoghi comuni più famosi sulla  differenza tra un sms e un messaggio via IM, ovvero che gli sms li pago mentre  un messaggio di instant messaging è gratis. L’affermazione più giusta sarebbe  che un IM mi cosa meno di un equivalente SMS, ma in entrambi i casi li pago.  Quanto? Dipende dal profilo contrattuale che ho con il mio gestore e dall’uso  che faccio dei dati.
      Molte compagnie di telefonia mobile offrono, ad un costo  fisso, un pacchetto che comprende minuti di conversazione, SMS e dati; al  superamento della soglia, tutto quello che eccede il traffico fissato viene  pagato a parte, così se supero il numero di minuti o di sms che posso usare gli  altri li pago. Lo stesso vale anche per il traffico internet.
      Un IM utilizza i dati e se mi limito a inviare solo un  messaggio di  testo di 160 caratteri sono  più o meno l’equivalente di 140byte, come un SMS e avendo un profilo che mi  consentisse anche solamente 2Gb  mensili  il numero di IM che mando sarà sempre nettamente superiore agli SMS disponibili  (a meno che non abbia sms illimitati!)
      Tramite IM non ci si limita a inviare solamente testo ma  il più delle volte si inviano informazioni multimediali quali foto, video e  messaggi audio che hanno un peso decisamente superiore.
      Questo erroneo modo di confrontare SMS e IM nasce dal  fatto che pochi sanno quantificare il peso di 1k.
      Porto un esempio che mi è capitato pochi giorni fa : una  mia conoscente  voleva inviare, tramite  whatsapp, due video che aveva registrato in full HD. I video erano di pochi  minuti ma il peso totale era di circa 780Mb, il profilo della signora prevedeva  2GB3 al mese di dati il che equivaleva a circa 1/3 dei dati che  aveva a disposizione.  
      In pratica non è vero che gli IM sono gratis, solo non è  facile quantificarne il costo viste le variabili che entrano in gioco.
Conclusioni
      Per quanto l’utilizzo di IM sia molto forte e negli  ultimi 2 anni abbiano superato quello degli SMS tradizionali non è  assolutamente possibile comparare le due cose. Nel primo caso, mi ripeto, si  tratta di un servizio che utilizza una serie di protocolli, mentre nel secondo  di programmi fatti da aziende private che possono, come si suol dire, decidere  il bello ed il cattivo tempo.
      Gli SMS sono e rimangono un sistema sicuro, veloce e  funzionale che permette di scambiare messaggi con ogni persona dotata di un  telefono cellulare o un dispositivo in grado di supportare questo protocollo.
      Aspettiamo di vedere se l’idea di Google di creare un  nuovo protocollo di comunicazione denominato Rich Communication System (RCS),  una sorta di Sms 2.0, per mezzo del quale si potranno spedire e ricevere foto,  video, Gif animate o perfino allegati sia una cosa che riuscirà a svilupparsi o  meno, ma fino ad allora il servizio SMS non deve morire o essere sostituito da  programmi di IM.
1  Tipo PDU  Direzione Funzione 
      SMS-DELIVER SMSC =>  Telefono Invia un messaggio breve 
      SMS-DELIVER-REPORT Telefono  => SMSC Invia il motivo di una mancata ricezione del messaggio 
      SMS-SUBMIT Telefono =>  SMSC Invia un messaggio breve 
      SMS-SUBMIT-REPORT SMSC  => Telefono Invia il motivo di una mancata ricezione del messaggio 
      SMS-STATUS-REPORT SMSC  => Telefono Invia lo stato di un messaggio 
      SMS-COMMAND Telefono =>  SMSC Invia un comando
      Il compito principale di  SMS-DELIVER e di SMS-SUBMIT è quello di recapitare i dati del messaggio e le  informazioni ad esso associate alle entità SMS, che sono il telefono GSM e  l'SMSC.
      L'SMS-DELIVER-REPORT e  l'SMS-SUBMIT-REPORT servono per notificare alle entità SMS che il messaggio non  è stato ricevuto in modo corretto e che è necessaria una ritrasmissione dello  stesso.
      L'SMS-STATUS-REPORT  contiene informazioni sullo stato del messaggio: se è stato recapitato o meno  dall'entità ricevente e quando è stato recapitato.
      L'SMS-COMMAND contiene i  comandi che devono essere associati ad un messaggio già inoltrato mediante  SMS-SUBMIT.
2 L' SMSC ,  ovvero il Centro Servizio Messaggi, è una macchina di tipo Store & Forward  (Memorizza ed invia), che accetta messaggi da diverse fonti (modem, altri  terminali digitali, altri SMSC, internet) e li mantiene in memoria fino a  quando non riesce a recapitarli ai terminali mobili digitali riceventi. Il  tempo massimo in cui i messaggi verranno tenuti in memoria, se l'SMSC non è in  grado di recapitarli immediatamente (perchè il terminale è spento o perchè e  fuori campo), dipende dal gestore di rete, ma può anche essere preprogrammato  come uno speciale parametro al momento dell'invio del messaggio stesso, ed  inoltre può assumere valori da 1 ora fino a qualche settimana. Trascorso tale  limite i messaggi vengono automaticamente rimossi dall'SMSC e non verranno più  recapitati al terminale mobile.
      Ogni network digitale ha in  genere uno o più SMSC; ad ogni SMSC corrisponde un numero telefonico, che  programmato sul telefono GSM, consente di inviare messaggi
3  Nel 1998 è stata decisa dal SMI la differenza tra GB e  Gb. La maggior parte dei computer e dei sistemi operativi opera con una logica  binaria e quindi moltiplicare per 1.024 (pari a 2 elevato alla decima ) invece  che per 1.000 semplifica notevolmente il calcolo ai computers.
      Il gigabyte “decimale”  equivale a 1.000.000.000 byte (1 miliardo di byte). L’equivalenza tra gigabyte  “decimale” e byte è ottenuta all’interno di un sistema decimale, in cui il  gigabyte è visto calcolato come potenza di 10. E’ usato nelle  telecomunicazioni, nell’ingegneria e dai produttori dei dischi fissi ed esterni  per indicare le specifiche tecniche delle loro apparecchiature;
      Il gigabyte “informatico” o  “binario” equivale a 1.073.741.824 byte. In realtà più correttamente dovrebbe  essere chiamato gibigyte (GiB o GB) l’equivalenza tra gigabyte “informatico”  (più correttamente gibibyte Gb) e byte è ottenuta all’interno di un sistema  binario, in cui il gigabyte è calcolato come potenza di 2.
