Filoweb.it

By Filippo Brunelli

FB TW Pinterest whatsapp RSS FEED News letter

La Curva di Laffer o della crescita felice



La storia narra che il modello fu scarabocchiato su un tovagliolo dall’economista Arthur Laffer nel 1980 per illustrare a Ronald Reagan, ancora in campagna elettorale, quali fossero i benefici di una riduzione delle imposte dirette, visto che, con l’amministrazione Carter, le aliquote marginali statunitensi erano paragonabili a quelle europee odierne, e gli USA si trovavano in una situazione di crisi economica veramente preoccupante. Il neo presidente prese seriamente i suggerimenti di Laffer tanto che, dopo aver puntato la sua campagna elettorale all’insegna di un ritorno a politiche economiche più liberiste ed a una minore intrusione da parte dello Stato nella vita dei cittadini, operò un drastico taglio di imposte tanto che nei primi tempi si vide un crollo del gettito e un’impennata del debito pubblico. Tuttavia in seguito, improvvisamente, le entrate ricominciarono a crescere in maniera sostenuta, l’economia riprese un sentiero virtuoso di crescita reale creando le basi per il fortissimo sviluppo che gli Stati Uniti videro tra gli anni ’80 e gli anni ’90 del secolo scorso. Benché, ad onor del vero, il deficit pubblico americano crebbe a dismisura viste le ingenti spese militari stanziate dall’amministrazione Reagan. Tuttavia, ciò non intacca minimamente la teoria, visto che, in effetti, le entrate fiscali aumentarono sensibilmente in quegli anni e fu solo l’aumento spropositato della spesa pubblica che spinse il debito sovrano verso livelli più alti.
Il modello si basa sulle serie storiche e sulla teoria generale keynesiana, dove il debito pubblico è pari alla differenza fra gettito fiscale e spesa pubblica, ed il gettito fiscale è dato dal prodotto fra l’aliquota media ed il PIL nazionale. Laffer, stanti queste ipotesi, sostiene che esista un’aliquota massima oltre la quale i cittadini sarebbero disincentivati sia a produrre ricchezza, perché non più remunerativa, sia a spendere, visto che il potere d’acquisto viene eroso dalla stretta fiscale. La conseguenza è un calo del PIL e, di seguito del gettito, obbligando, per il mantenimento della spesa corrente dello Stato, ad un livello maggiore di indebitamento e ad un ulteriore inasprimento fiscale (con la creazione di un circolo vizioso di tasse-debito-tasse).
Per quanto non direttamente riconducibile ad un’osservazione empirica - il che, come si dirà appresso, è poi è il vero tallone d’Achille dell’intero teorema - la “verità scientifica” accreditata dalla “curva di Laffer” poggia su principi economici elementari: vale la legge della domanda e dell’offerta e vale il principio del costo opportunità. In altre parole, esiste un punto oltre il quale la pressione fiscale non rende più conveniente una certa impresa economica a meno di incentivare l’imprenditore a riorientare l’investimento.
Il premio Nobel Joseph Stiglitz definisce, con tono dispregiativo, “scarabocchiata su un tovagliolo”.

curva

FB TW Pinterest whatsapp RSS FEED News letter

filoweb.it è il sito personale di Filippo Brunelli
(c) 2017 Filippo Brunelli
Le immagini ed i testi contenuti nel sito filoweb.it sono di proprietà di Filippo Brunelli salvo diversamente indicato.
L'uso delle immagini e del testo è gratuito per uso personale ed è subbordinato alla citazione della fonte.
Brunelli Filippo declina ogni responsabilità per l'uso che viene fatto delle informazioni presenti nel sito filoweb.it.
X
La tua privacy è importante
Utilizziamo, senza il tuo consenso, SOLO cookies necessari alla elaborazione di analisi statistiche e tecnici per l'utilizzo del sito. Chiudendo il Cookie Banner, mediante il simbolo "X" o negando il consenso, continuerai a navigare in assenza di cookie di profilazione. More info

Tutti
Cookie tecnici
I cookie tecnici sono necessari al fine di "effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica, o nella misura strettamente necessaria al fornitore di un servizio della società dell'informazione esplicitamente richiesto dal contraente o dall'utente a erogare tale servizio" (art. 122, comma 1 del Codice privacy).
Cookie analitici di terze parti
I cookie analytics sono utilizzati al fine di valutare l'efficacia di un servizio della società dell'informazione fornito da un titolare di un sito, per progettare un sito web o contribuire a misurare il "traffico" di un sito web, ovvero il numero di visitatori ripartiti per area geografica, fascia oraria della connessione o altre caratteristiche.
Cookie di profilazione
Sono cookie che creano profili personalizzati relativi all'utente per finalità di marketing, ad esempio il retargeting o advertising sui social network.

FILOWEB.it by Filippo Brunelli. FILOWEB.it by Filippo Brunelli. FILOWEB.it by Filippo Brunelli. Il sito web FILOWEB.it di Filippo Brunelli è attivo dal 2001. Negli anni il sito web FILOWEB.it by Filippo Brunelli ha avuto molte modifiche e rivisitazioni. Iniziato come un sito web html standart, il sito web FILOWEB.it by Filippo Brunelli è passato alla tecnoloiga Flash per finire con ASPX e CSS e HTML nuovamente. FILOWEB.it by Filippo Brunelli è opera di Filippo Brunelli. Filoweb contiente molte informazioni che potranno piacerti. Continua a visitare filoweb